Sentenza CGUE: datore di lavoro può imporre il vaccino ai lavoratori esposti a rischio biologico

Il datore di lavoro può imporre il vaccino ai dipendenti esposti a rischi biologici. È quanto stabilito dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea con una sentenza destinata a fare giurisprudenza in tutta Europa. Secondo i giudici, la protezione della salute pubblica e dei lavoratori giustifica l’introduzione dell’obbligo vaccinale in specifici contesti lavorativi.

Il caso: infermiera sospesa in Ungheria

La pronuncia nasce da un caso ungherese: un’infermiera è stata sospesa dal servizio per essersi rifiutata di vaccinarsi contro il Covid-19, come richiesto dalla normativa nazionale per il personale sanitario. La Corte ungherese ha quindi chiesto un parere ai giudici europei, che hanno confermato la legittimità di una simile misura, purché rispettosa di determinati criteri.

Cosa prevede il diritto europeo

Secondo la Corte UE, l’obbligo vaccinale sul lavoro è compatibile con la direttiva europea 2000/54/CE in materia di protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da agenti biologici. Il datore di lavoro ha l’obbligo di valutare i rischi e adottare le misure necessarie a prevenire infezioni, tra cui può rientrare anche la vaccinazione obbligatoria.

Condizioni di legittimità dell’obbligo vaccinale

La Corte ha chiarito che l’obbligo può essere imposto solo se:

  • è giustificato da un rischio reale e specifico legato alla mansione;

  • è previsto dalla normativa nazionale e non viola diritti fondamentali come la libertà di coscienza;

  • è proporzionato e offre eventualmente soluzioni alternative (es. spostamento a mansioni diverse o uso di dispositivi di protezione).

Implicazioni per datori e lavoratori in Italia

Anche in Italia, durante la pandemia, sono stati previsti obblighi vaccinali per il personale sanitario e scolastico, e questa sentenza rafforza la legittimità di tali misure in casi di esposizione professionale a rischi biologici. Per i datori di lavoro significa poter contare su un ulteriore strumento giuridico per tutelare la salute nei luoghi di lavoro, senza violare le libertà individuali, purché ci siano solide basi normative e scientifiche.

Il passaggio chiave della sentenza CGUE

La sentenza della Corte UE segna un punto importante nel bilanciamento tra diritto alla salute collettiva e libertà individuali. In presenza di rischi biologici concreti, il datore di lavoro ha non solo il diritto, ma il dovere di intervenire, anche attraverso l’imposizione della vaccinazione.

Leggi la FAQ sull’obbligo vaccinale lavoro

  1. L’obbligo vaccinale può essere imposto a qualsiasi lavoratore?
    No, solo se esiste un rischio biologico specifico legato alla mansione.
  2. Chi decide se un vaccino è obbligatorio?
    Il datore di lavoro, sulla base della valutazione dei rischi e delle disposizioni nazionali.
  3. Il lavoratore può rifiutarsi?
    Può farlo, ma potrebbe andare incontro a sospensione o cambio mansione, se previsto dalla legge.

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