L’emergenza sanitaria generatasi dalla veloce diffusione del virus covid-19 ha indotto l’ASP di Cosenza, e probabilmente molte altre aziende sanitarie presenti sul territorio regionale, all’attivazione di alcune disposizioni contenute nell’Accordo Integrativo Regionale – Ponte DCA 65/2018 Medicina Generale.
In virtù delle richiamate previsioni contrattuali veniva richiesto ai medici di medicina generale la disponibilità ad effettuare il c.d. Triage Telefonico per i propri pazienti a partire dal 01.04.2020 con le seguenti modalità: nei giorni feriali dalle ore 08.00 alle ore 20.00, nei giorni pre-festivi dalle ore 08.00 alle ore 10.00, esclusi i festivi.
In buona sostanza, ottemperando alle indicazioni impartite dalla Protezione Civile Nazionale, veniva richiesto ai medici di medicina generale di incrementare la loro disponibilità telefonica verso i propri assistiti al fine di limitare gli spostamenti dei pazienti e quindi, di conseguenza, ridurre le occasioni di contagio.
Per tale attività supplementare, in linea sempre con il richiamato accordo integrativo regionale, ai professionisti che aderivano al c.d. Triage Telefonico, veniva riconosciuto un importo di € 5,50 annui a paziente.
Tuttavia, come sovente accade, l’ASP di Cosenza non destinava alcun fondo a copertura della previsione di spesa con la conseguenza che diversi medici di medicina generale, seppur abbiano regolarmente e puntualmente prestato l’attività di Triage Telefonico richiesta, non hanno ancora ottenuto il compenso maturato.
Ebbene, i professionisti interessati, al fine di recuperare le somme loro dovute in virtù dell’attività di Triage Telefonico prestata in favore dei propri pazienti, potranno ricorrere al competente Tribunale al fine di richiedere l’emissione di decreto ingiuntivo e, in caso di ulteriore inottemperanza di pagamento, avviare azione esecutiva contro l’ASP, al termine della fase emergenziale.