Ricevere una intimazione di pagamento dall’Agenzia delle Entrate – Riscossione può sembrare una delle tante comunicazioni fiscali che arrivano nel corso dell’anno. Ma in realtà, per una farmacia, una clinica o un poliambulatorio, è uno dei segnali più critici che non va mai ignorato. Si tratta di un atto con valore legale che apre formalmente la porta alla riscossione forzata.
E se hai un’azienda sanitaria da gestire, significa mettere a rischio conti correnti, forniture, rapporti bancari e reputazione.
È l’atto con cui l’Agenzia delle Entrate – Riscossione chiede al debitore il pagamento immediato di somme già risultate iscritte a ruolo. Una sorta di “ultimo avviso”, che preannuncia l’inizio delle azioni esecutive.
Hai solo 5 giorni di tempo dalla notifica per intervenire. Trascorso questo termine, l’Ente può avviare:
Le imprese sanitarie – farmacie, centri diagnostici, ambulatori – non possono permettersi nemmeno un giorno di blocco operativo. Un pignoramento sul conto della società può impedire il pagamento dei fornitori, la gestione degli stipendi, o il versamento dell’IVA in scadenza. Senza conti attivi e DURC regolare, rischi di perdere convenzioni, accreditamenti o gare pubbliche.
Un’intimazione di pagamento è quindi il primo vero atto operativo della crisi.
Il Codice della Crisi d’Impresa, oggi pienamente applicabile anche alle imprese sanitarie, offre strumenti concreti per fermare un’intimazione di pagamento già ricevuta:
Un ambulatorio polispecialistico in Campania, con oltre 850.000 euro di debiti tra INPS, IVA, IRAP e cartelle pregresse, ha ricevuto un’intimazione di pagamento multipla. Il conto corrente era a rischio blocco, e uno dei fornitori strategici aveva già annunciato la sospensione delle forniture.
Grazie all’intervento del team legale di CFI – Crisi Fiscale d’Impresa, attivato tramite il servizio Soluzione Debito di Consulcesi & Partners, è stata avviata in pochi giorni una composizione negoziata. Il tribunale ha autorizzato la sospensione delle azioni esecutive e l’ambulatorio ha successivamente presentato un accordo di ristrutturazione, con riduzione del debito e salvaguardia dell’operatività.
Per Carlo Carmine e l’Avv. Simone Forte, fondatori di CFI, ricevere un’intimazione di pagamento è un punto di svolta: o si agisce subito, o si entra in una spirale di blocchi che può compromettere anni di lavoro. Il consiglio è semplice: non ignorarla, e attivare subito una valutazione legale e fiscale tecnica.
Grazie alla partnership con il network legale C&P, ogni farmacista o imprenditore sanitario può oggi accedere a un’analisi immediata della propria posizione e bloccare gli effetti dell’intimazione prima che diventino irreversibili.
L’intimazione di pagamento è l’anticamera del pignoramento. Se gestisci una farmacia o una struttura sanitaria, non puoi permetterti di ignorarla. Con il giusto supporto, puoi bloccarla, ristrutturare il debito e continuare a lavorare.