Il Garante della Privacy in una nota del 1° giugno 2020 ha comunicato che il trattamento dei dati effettuato nell’ambito del sistema dell’app “Immuni” risulta proporzionato, essendo state previste misure volte a garantire in misura sufficiente il rispetto dei diritti e le libertà degli interessati, che attenuano i rischi che potrebbero derivare da trattamento.
Nel provvedimento di autorizzazione però il Garante ha ritenuto necessario puntualizzare una serie di misure volte al rafforzamento della sicurezza dei dati degli utenti:
- gli utenti dovranno essere informati in merito al funzionamento dell’algoritmo di calcolo usato per le valutazioni dei contagi;
- gli utenti dovranno essere informati che alcune notifiche di esposizione potrebbero non riflettere un ‘effettiva condizione di rischio;
- gli utenti dovranno avere la possibilità di disattivare l’app in maniera agevole anche solo temporaneamente;
- i dati raccolti attraverso il sistema non potranno essere trattati per finalità non previste dalla norma che istituisce l’app. Il trattamento dei dati raccolti attraverso la app da parte di soggetti non autorizzati è di fatto un trattamento illecito e potrebbe in taluni casi avere anche conseguenze sotto il profilo penale;
- dovranno essere adottate idonee misure di anonimizzazione dei dati acquisiti a fini statistico-epidemiologici e di tracciamento delle attività compiute dagli amministratori del sistema;
- la conservazione degli indirizzi Ip dei cellulari dovrà essere commisurata ai tempi strettamente necessari per il rilevamento di anomalie e di attacchi;
- dovranno essere adottate misure tecniche e organizzative per mitigare i rischi derivanti da falsi positivi;
- particolare attenzione dovrà essere dedicata all’informativa e al messaggio di allerta, tenendo altresì conto del fatto che è previsto l’uso del Sistema anche da parte di minori ultra quattordicenni.
Per approfondire, l’intervista dell’avv. Ciro Galiano sull’opportunità e la sicurezza di questo strumento di prevenzione su Sanità Informazione.