Home » News » Recupero crediti » Crisi fiscale e sovraindebitamento: cosa cambia nel 2025? Guida pratica alle novità legislative per professionisti e piccole imprese
Il tema del sovraindebitamento torna centrale, soprattutto per professionisti e piccole imprese colpite dall’onda lunga post-pandemica e dalla crisi energetica. Anche nel settore sanitario – tra studi professionali, farmacie, laboratori e piccole cooperative – molti si trovano ad affrontare debiti fiscali insostenibili.
Dal 1° marzo 2025, sono entrate in vigore importanti modifiche al Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (D.lgs. 14/2019), che semplificano l’accesso agli strumenti di tutela e ampliano le possibilità per ottenere l’esdebitazione (la cancellazione dei debiti residui).
Vediamo cosa cambia e quali opportunità offre oggi la normativa.
Il sovraindebitamento è la situazione in cui un soggetto – persona fisica, ditta individuale, professionista o microimpresa – non è più in grado di adempiere regolarmente alle proprie obbligazioni, anche fiscali, pur non essendo soggetto a procedure concorsuali ordinarie (come il fallimento).
Rientrano in questa categoria:
Professionisti sanitari
Titolari di farmacie
Studi associati o cooperative con ricavi inferiori a 700.000 euro annui
Persone fisiche con debiti personali o fiscali
Ora anche le persone fisiche sovraindebitate senza beni da liquidare possono ottenere l’esdebitazione una tantum in tempi più rapidi, grazie all’art. 283-bis introdotto con il Decreto Legislativo 13/2025.
Una misura pensata per chi è “insolvente senza colpa” e non ha possibilità di rientrare dai debiti.
Il Decreto “Crisi e Rilancio” (convertito in Legge n. 27/2025) consente:
La transazione fiscale agevolata anche per i debiti tributari inferiori ai 100.000 euro
La rateizzazione fino a 144 mesi per debiti fiscali e previdenziali all’interno di un piano di composizione
Dal 2025 è operativo il nuovo “percorso unico di risoluzione della crisi”, che consente in un solo fascicolo:
Analisi della situazione economica
Avvio della negoziazione con i creditori
Eventuale proposta di liquidazione semplificata o piano di rientro
Punto di accesso: lo Sportello Crisi della Camera di Commercio (ora digitalizzato su piattaforma unica nazionale).
Verificare la propria esposizione debitoria (fisco, fornitori, INPS, banche)
Contattare un OCC (Organismo di Composizione della Crisi) accreditato per avviare l’istruttoria
Valutare con un legale esperto se conviene procedere con:
Piano del consumatore (se persona fisica)
Accordo di ristrutturazione
Liquidazione controllata
Composizione negoziata della crisi
Ignorare una situazione di crisi fiscale può portare a:
Iscrizione a ruolo e pignoramenti
Preclusione all’accesso a finanziamenti pubblici
Sanzioni e blocchi per la propria attività
Con le nuove norme, invece, è possibile ottenere una “riabilitazione finanziaria” e continuare a esercitare la propria professione o gestire la propria attività.