Video hackerati? Cosa fare subito se il tuo studio medico e coinvolto e come prevenirli
video hackerati studi medici

Negli ultimi giorni è emerso un fatto inquietante: un sito online diffondeva e vendeva video rubati da studi medici, centri estetici e abitazioni private, raccolti attraverso sistemi di videosorveglianza e webcam violate. La notizia, riportata da numerosi media, ha sollevato forte preoccupazione, E tra i video trafugati illecitamente ci sono anche immagini e riprese di ambienti sanitari rese pubbliche senza alcuna autorizzazione.

Un episodio che conferma una tendenza ormai chiara: gli studi medici e le strutture sanitarie sono tra i bersagli preferiti della criminalità informatica, proprio per la natura sensibile dei dati trattati.

 Gli studi medici: vittime, ma anche responsabili?

Quando avviene un attacco di questo tipo, è vero che le strutture sanitarie sono vittime di un reato informatico. Ma il GDPR e il Garante per la Privacy ricordano un punto fondamentale: in caso di contestazione o ispezione, non basta dichiararsi vittime. Bisogna poter dimostrare di aver fatto tutto il necessario per proteggere i dati e rendere i sistemi il più sicuri possibile.

In pratica, ciò significa poter provare di aver adottato:

  • sistemi di protezione avanzati (firewall, antivirus, MFA);
  • procedure interne di gestione degli incidenti;
  • controlli periodici sulle reti e sugli accessi;
  • formazione del personale sull’uso corretto dei dispositivi digitali.

Un trend più ampio: revenge porn e violazione della riservatezza

Il caso dei video rubati da studi medici non è isolato. La cronaca recente ha riportato anche numerosi episodi di revenge porn, con la diffusione illecita di immagini intime e private senza consenso.

Contesti diversi, ma con un punto in comune: la violazione della riservatezza e la diffusione non autorizzata di contenuti sensibili.

Nel settore sanitario, però, il danno è doppio: oltre alla sofferenza personale, c’è la responsabilità professionale e legale di proteggere i pazienti e garantire la sicurezza dei dati.

La lezione per la sanità

Questo caso rappresenta un campanello d’allarme per tutto il comparto sanitario. Ogni studio medico, poliambulatorio o clinica deve considerare la sicurezza dei dati come parte integrante della qualità delle cure. Perché oltre al danno immediato, c’è il rischio di perdere la fiducia dei pazienti e di subire conseguenze legali.

Il supporto di OKPrivacy

Con OKPrivacy, il servizio legale di Consulcesi & Partners, supportiamo le strutture sanitarie nella gestione della sicurezza e della privacy:

  • analisi preventiva dei rischi;
  • adeguamento ai requisiti GDPR;
  • procedure di risposta ai data breach;
  • assistenza legale in caso di contestazioni.

Proteggi oggi il tuo studio medico: non aspettare di essere il prossimo caso di cronaca.

Un team legale sempre a tua disposizione

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