Il Governo sta valutando una svolta inattesa: una revisione della legge Fornero in favore di una maggiore flessibilità in uscita, nonostante gli ostacoli economici e demografici. Per agire, si punta su due fronti principali: la sospensione dell’aumento automatico dell’età pensionabile previsto dal 2027 e l’introduzione (o rafforzamento) di misure come Opzione Donna o una Quota 41 flessibile per i contribuenti con ISEE sotto i 35.000€.
Cosa cambierebbe davvero per il pensionamento
- Bloccare l’aumento dell’età pensionabile (67 anni + 3 mesi dal 2027): una boccata d’ossigeno per chi conta su una data certa per l’uscita.
- Più flessibilità previdenziale, con strumenti calibrati come Opzione Donna o Quota 41 flessibile, con penalità ridotte (es. -2% per anno anticipato) e mitigazioni per fasce di reddito basse.
Perché questo cambiamento è un’opportunità (e un rischio)
Questo scenario apre una finestra da monitorare attentamente:
- Possibile semplificazione dell’uscita, ma con scelte che richiedono calcoli accurati.
- Decisioni a tempo determinato: chi rimanda la pensione oggi rischia di trovarsi bloccato da nuovi decreti o riduzioni future.
- Impatto variabile a seconda della carriera: contributi versati, ISEE, presenza di strumenti integrativi (TFR, riscatto laurea, previdenza complementare).
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- Confrontare immediatamente le opzioni di uscita (Opzione Donna, Quota 41, vecchiaia);
- Verificare l’effetto di penalità e contributi mancanti;
- Eleggere il percorso più vantaggioso per te, anche in uno scenario normativa instabile.
La riforma della legge Fornero potrebbe rappresentare un’occasione unica per molti lavoratori. Ma per coglierla è indispensabile disporre di dati chiari e scenari personalizzati.
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