Contesto
Il mobbing in ambito sanitario è una realtà spesso nascosta, che mina la serenità professionale di medici, infermieri e dirigenti. Vessazioni, isolamento e demansionamenti non colpiscono solo la dignità del singolo lavoratore, ma incidono anche sulla qualità del servizio sanitario.
Proprio per questo Consulcesi & Partners ha scelto di impegnarsi in prima linea nella tutela dei professionisti della salute, offrendo un ascolto qualificato e un supporto legale capace di trasformare le segnalazioni in azioni concrete.
Il caso
Emblematico è il caso di un dirigente medico che per anni ha subito un clima di ostilità costante: isolamento professionale, esclusione dai processi decisionali, assenza di riconoscimenti e un progressivo deterioramento delle relazioni con colleghi e superiori.
Nonostante le ripetute segnalazioni formali indirizzate all’azienda sanitaria, nessuna misura correttiva è stata adottata. Il silenzio e l’inerzia dell’istituzione hanno alimentato un contesto tossico, aggravando il disagio psicofisico del professionista, fino a renderne insostenibile la vita lavorativa quotidiana.
A quel punto, il medico ha deciso di intraprendere la strada legale, affidandosi al team di Consulcesi & Partners, specializzato nella difesa dei diritti dei professionisti sanitari.
La sentenza
Il Tribunale ha accolto le tesi della difesa, riconoscendo la responsabilità diretta dell’azienda sanitaria per non aver prevenuto né interrotto le condotte vessatorie. La sentenza ha sottolineato tre aspetti fondamentali:

Il danno alla salute del dipendente, causato dalle vessazioni,

La compromissione dell’immagine professionale e della vita di relazione,

La totale assenza di misure correttive da parte dell’ente, nonostante le segnalazioni ricevute.
Successivamente
La decisione ha portato a un risarcimento di circa 300.000 euro, oltre al rimborso delle spese legali sostenute. Una cifra che segna non solo il riconoscimento economico del danno subito, ma anche un forte richiamo alla responsabilità delle aziende sanitarie nella gestione del personale.
La riflessione
Questo caso non rappresenta solo una vittoria personale per il medico coinvolto, ma un precedente significativo per l’intero comparto sanitario.
Il messaggio è chiaro: le aziende hanno l’obbligo di garantire un ambiente di lavoro sano, rispettoso e libero da abusi. Ignorare i segnali di disagio non è solo ingiusto, ma anche giuridicamente rischioso.

Parere legale
“Questo caso dimostra quanto sia fondamentale agire tempestivamente di fronte a situazioni di mobbing e abusi sul luogo di lavoro. Il nostro compito è non solo ottenere giustizia, ma anche restituire dignità professionale e umana a chi, troppo spesso, si trova isolato e inascoltato. Lavoriamo ogni giorno per garantire che nessun professionista venga lasciato solo, perché ogni voce merita di essere ascoltata e ogni diritto tutelato.“.