Dipendente in ferie? La busta paga non cambia: illegittimo decurtare indennità
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È noto che durante le ferie spesso si presta meno attenzione alle spese — e talvolta anche alla retribuzione percepita: può essere però un errore dannoso.
Convinti, talvolta a torto, che i giorni di riposo debbano necessariamente ridurre in modo significativo il trattamento economico, molti dipendenti — specialmente nel settore sanitario — non verificano se alcune voci siano state decurtate, anche parzialmente.

Indennità di turno, di pronta disponibilità, di trasferta, indennità per festività e lavoro notturno (solo per citarne alcune) vengono infatti, in alcuni casi, ridotte dalle amministrazioni proprio nei periodi in cui il lavoratore fruisce delle ferie. Se tali riduzioni sono operate in modo sistematico nel tempo, possono determinare decurtazioni stipendiali rilevanti.
La scarsa dimestichezza con le complesse e spesso oscure diciture della busta paga rende difficile per il dipendente accorgersi dell’effettiva perdita economica e delle possibili azioni per tutelarsi.

Cosa dice la giustizia europea

Nell’ambito dell’organizzazione del lavoro e del diritto al riposo, l’art. 7 della direttiva n. 2003/88/UE stabilisce che, durante il periodo feriale, la retribuzione deve mantenere un livello coerente con quella prevista nel tempo ordinario, comprendendo tutti i riconoscimenti economici generalmente correlati alla prestazione e allo status personale e professionale del lavoratore.
La Corte di Giustizia Europea (fra tutte, sentenza del 13/12/2018, C-155/10) ha più volte sottolineato che al lavoratore va garantito un trattamento economico sostanzialmente sovrapponibile a quello percepito durante l’attività lavorativa, così da evitare che riduzioni retributive – anche indirette – lo dissuadano dal fruire delle ferie annuali retribuite, in contrasto con le prescrizioni comunitarie.
Per questo motivo, il calcolo della retribuzione durante le ferie deve includere anche quelle voci che riguardano compensazioni correlate alla gravosità dei turni o a prestazioni rese in condizioni di rischio o disagio.

Cosa dice la Corte di Cassazione

La recente giurisprudenza della Corte di Cassazione ha ribadito il valore vincolante dei criteri interpretativi indicati dalla giurisprudenza europea: la retribuzione erogata durante le ferie deve estendersi anche alle voci monetarie collegate all’esecuzione delle mansioni e a quelle connesse allo status personale e professionale del lavoratore.
In tal senso si segnala la giurisprudenza più recente (cfr. Cass. n. 25120/25; Cass. n. 17495/25; Cass. n. 6282/25), che conferma l’obbligo di includere in busta paga, durante il periodo di ferie, le indennità che compensano oneri intrinsecamente collegati alle mansioni contrattualmente previste, anche quando la prestazione materiale non venga effettivamente svolta nel periodo di riposo.

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Indennità di turno e di terapia intensiva: vanno liquidate

La Sezione Lavoro del Tribunale di Salerno, con la sentenza n. 1311/25, ha recentemente condannato un’azienda sanitaria al pagamento di indennità illegittimamente decurtate durante le ferie di alcuni infermieri.
Il giudice — richiamando le indicazioni della Corte europea — ha ricordato che, quando la retribuzione è composta da una parte fissa e da componenti variabili, «anche le voci variabili devono essere incluse nella base di calcolo della retribuzione spettante durante le ferie, ove si tratti di indennità che compensino modalità intrinsecamente collegate all’esecuzione delle mansioni che il lavoratore è tenuto ad espletare in forza del suo contratto di lavoro».

La decisione sottolinea che non rileva né il valore singolo dell’emolumento né il fatto che la specifica mansione non sia stata materialmente svolta durante la ferie: ciò che conta è il legame funzionale tra l’indennità e la natura dell’attività professionale. Perciò, le indennità correlate al disagio dei turni o alla natura della prestazione devono essere conteggiate anche nelle buste paga relative ai periodi di ferie, e le clausole contrarie del CCNL applicabile sono ritenute incompatibili con gli scopi della normativa europea.

Verifica subito la tua busta paga ed invia la diffida

La complessità delle voci retributive rende spesso difficile per i lavoratori cogliere riduzioni illegittime delle proprie spettanze durante le ferie. Per questo è consigliabile procedere a un controllo puntuale: confrontare le voci percepite durante il periodo di ferie con quelle normalmente erogate nel periodo di attività, per individuare eventuali decurtazioni sistematiche.
Consulcesi & Partners offre un servizio di verifica delle buste paga: esaminiamo ogni voce calcolata nel periodo di ferie rispetto a quanto previsto per il tempo di lavoro, individuiamo eventuali riduzioni illegittime e valutiamo la possibilità di inviare una diffida all’amministrazione per chiedere le differenze maturate e la rettifica dei criteri di calcolo per il futuro.

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