Successioni: Cassazione cambia le regole sull’azione di riduzione
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L’Ordinanza n. 8348/2025 della Corte di Cassazione rappresenta una delle decisioni più significative degli ultimi anni in tema di successioni ereditarie, azione di riduzione e oneri probatori del legittimario.
Con questo provvedimento, la Suprema Corte conferma e consolida un orientamento innovativo che modifica radicalmente il modo in cui vanno interpretati:

  • l’art. 564 c.c. (condizioni per agire in riduzione),
  • gli oneri di allegazione e prova in capo al legittimario,
  • il tema della imputazione delle donazioni come condizione per esercitare l’azione.

La Cassazione, accogliendo il primo motivo del ricorso principale, cassa la sentenza della Corte d’Appello di Venezia e impone un nuovo giudizio di merito.

Il caso: una complessa divisione ereditaria tra donazioni, testamento e legittimari

La vicenda nasce da una controversia familiare particolarmente articolata.
Una dei figli del de cuius, ritenendosi lesa nella sua quota di legittima, aveva chiesto:

  • la divisione dell’eredità,
  • la riduzione di donazioni immobiliari fatte dal padre a un fratello,
  • la riduzione di legati testamentari disposti in favore della madre.

I fratelli e la madre contestavano la domanda.
Il Tribunale di Belluno prima, e la Corte d’Appello di Venezia poi, rigettavano le istanze dell’attrice, ritenendo:

  • che le donazioni fatte al legittimario non fossero state imputate alla sua quota;
  • che mancassero le allegazioni necessarie per ricostruire il relictum e il donatum;
  • che ciò rendesse inammissibile l’azione di riduzione.

L’attrice ricorreva per Cassazione.

Il punto centrale: l’imputazione non è una “condizione dell’azione”

La Cassazione rovescia completamente l’impostazione dei giudici di merito.

La Corte chiarisce che:

L’imputazione ex art. 564 co. 2 c.c. non è una condizione dell’azione

Non è necessario che l’attore abbia già imputato le donazioni al momento dell’introduzione della causa.

L’imputazione è una semplice operazione contabile, che può essere svolta:

  • anche nel corso del giudizio,
  • anche mediante CTU,
  • dopo aver ricostruito la massa di calcolo.

Una lettura innovativa e conforme ai più recenti orientamenti della Cassazione (sentt. 15465/2024, 14881/2024, 18199/2020)

L’onere di allegazione del legittimario viene “alleggerito”

La Cassazione stabilisce che il legittimario:

–       non deve necessariamente indicare tutte le donazioni né il valore esatto dei beni;

–       può provare il relictum e il donatum anche con presunzioni semplici;

–       può adempiere ai propri oneri in corso di causa, anche grazie:

alle allegazioni delle controparti, alla documentazione prodotta dai convenuti, alle risultanze della CTU.

Questo è uno dei passaggi più innovativi della decisione.

La Corte osserva infatti che nel caso specifico:

  • confessioni,
  • documenti bancari,
  • testimonianze,
  • ricostruzioni contabili in CTU

avevano comunque messo il giudice in grado di determinare relictum, donatum e quota disponibile.
Dunque la domanda di riduzione doveva essere esaminata nel merito, non dichiarata inammissibile.

Rimessi al giudice del rinvio i temi sulla cointestazione del conto corrente

La ricorrente contestava anche il presunto riconoscimento di una donazione indiretta derivante dalla cointestazione del conto corrente con il padre.

La Cassazione dichiara questi motivi assorbiti, poiché, dovendo la Corte d’Appello riesaminare l’intera azione di riduzione, dovrà anche:

  • verificare l’esistenza effettiva delle donazioni indirette,
  • valutare se si tratti di liberalità o di rapporti interni di contitolarità,
  • stabilire se la cointestazione valga per l’intero o solo per la quota del 50%.

Tema di particolare attualità nelle cause ereditarie moderne.

I principi di diritto riaffermati dalla Cassazione

1. Imputazione è diversa condizione dell’azione

È un’operazione contabile, non un presupposto necessario al ricorso.

2. La mancanza di allegazioni iniziali non preclude la decisione

Se gli elementi emergono dagli atti, il giudice deve decidere nel merito.

3. Valore centrale delle presunzioni

La prova della lesione può fondarsi anche su indizi gravi, precisi e concordanti.

4. Il giudice deve ricostruire la massa ereditaria quando vi sono elementi sufficienti

Anche tramite CTU.

Perché questa ordinanza è importante? – Gli aspetti più attuali

  1. Agevola i legittimari nelle cause ereditarie

La Cassazione riduce di fatto l’onere probatorio iniziale, facilitando l’accesso alla tutela giuridica.

  • Si allinea alle dinamiche reali delle successioni moderne

Dove donazioni, cointestazioni, trasferimenti indiretti e movimenti bancari complessi rendono difficile la ricostruzione puntuale della massa ereditaria.

  • Rende più flessibile l’applicazione dell’art. 564 c.c.

Contrastando interpretazioni eccessivamente formalistiche.

  • Rilancia l’uso della CTU contabile

Sempre più indispensabile nei giudizi successori.

Quale riflessione?

L’Ordinanza 8348/2025 è un punto di svolta nella giurisprudenza in materia di successioni.
La Corte conferma un orientamento molto più pragmatico e aderente alla realtà economica delle famiglie moderne.”

1. Fine del “formalismo esasperato” nelle cause di riduzione

Per anni, molti giudizi sono stati bloccati per presunte carenze di allegazione.
Oggi la Cassazione chiarisce che ciò che conta è la sostanza: il giudice deve valutare tutti gli elementi disponibili, anche successivi all’atto introduttivo.”

2. L’imputazione non è più un ostacolo procedurale

“Si tratta di un’operazione matematica, non di un requisito processuale.
La Corte lo ribadisce con chiarezza.”

3. Le presunzioni tornano protagoniste

“Nei patrimoni complessi è spesso impossibile ricostruire tutto documentariamente.
Le presunzioni – se precise e coerenti – diventano uno strumento fondamentale.”

4. Forte impatto sulle future cause ereditarie

“Molti casi prima dichiarati inammissibili andranno oggi riesaminati nel merito.
Questo favorisce i legittimari e incentiva una maggiore trasparenza nelle dinamiche familiari.

L’Ordinanza n. 8348/2025 della Cassazione segna un passaggio cruciale nella materia successoria:

  • Supera l’approccio rigido agli oneri di allegazione,
  • Riafferma il ruolo delle presunzioni e della CTU,
  • Ridefinisce l’interpretazione dell’art. 564 c.c.,
  • Offre una maggiore tutela ai legittimari.

Una decisione destinata a influenzare numerosi contenziosi futuri e a diventare riferimento per gli operatori del diritto.

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