In Italia, sempre più persone convivono con l’Alzheimer o altre forme di demenza. Eppure, come denunciato da un’inchiesta de Il Post, i posti nelle RSA sono sempre meno, le liste d’attesa si allungano e le famiglie si trovano spesso a sostenere da sole i costi dell’assistenza.
Una situazione paradossale, perché chi si trova in questa condizione non lo fa per scelta, ma per necessità. Le RSA diventano l’unica via percorribile, ma a un prezzo insostenibile, che può superare anche i 3.000 euro al mese.
Il risultato? Famiglie stremate dal punto di vista emotivo ed economico. Ma c’è un dato che molti ignorano: quelle rette, nella maggior parte dei casi, non sono dovute. E oggi esistono gli strumenti per chiederne il rimborso.
L’assistenza per l’Alzheimer è sanitaria: il SSN deve farsi carico dei costi
Le recenti decisioni politiche e giurisprudenziali rafforzano il diritto delle famiglie a non pagare le rette per l’assistenza sanitaria in RSA. La bocciatura dell’emendamento che avrebbe modificato la compartecipazione alle spese segna un punto fermo: le cure per i malati di Alzheimer non devono gravare sulle famiglie.
Il contesto giuridico è chiaro e favorevole:
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La Cassazione (ord. n. 26943/2024) ha affermato che le prestazioni socio-assistenziali legate a malattie neurodegenerative devono essere integralmente a carico del SSN.
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Il Consiglio di Stato (sent. n. 3074/2025) ha stabilito che neanche l’assenza temporanea del paziente dalla struttura interrompe il diritto alla copertura pubblica.
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Il Tribunale di Grosseto ha riconosciuto alla famiglia di un malato oltre 100.000 euro di rimborso, oltre alle spese legali.
Come tutelarsi: la proposta di Consulcesi & Partners
Di fronte a un sistema sanitario che non riesce a garantire un posto nelle RSA, la battaglia per il rimborso delle rette pagate ingiustamente diventa un diritto da esercitare.
Consulcesi & Partners è al fianco dei cittadini con un’azione legale costruita sulla base delle più recenti sentenze, che consente di ottenere il rimborso delle rette RSA indebitamente sostenute, anche retroattivamente.
Rsa Alzheimer: come funziona il ricorso
Hai un familiare affetto da Alzheimer che è stato ricoverato in una RSA? Potresti avere diritto a un rimborso.
Ecco come tutelarti:
✅ Chi può fare ricorso: il paziente, i familiari, il tutore legale o gli eredi.
✅ Cosa serve: cartella clinica, ricevute di pagamento, documentazione sanitaria.
✅ Come procedere: con il supporto dei nostri avvocati e medici-legali, presentiamo ricorso per ottenere l’accertamento dell’obbligo del SSN. In molti casi, le somme rimborsate superano i 50.000 euro.